Le inchieste del commissario Maigret sono composte di 75 romanzi e 28 racconti, ma fino ad oggi, in Italia, curiosamente, non è mai stata pubblicata una collana che le comprendesse tutte.
Maigret appare in Italia, per la prima volta, nel 1932 nella collana "I libri neri" della Mondadori col titolo "L'ombra cinese".
Sempre di Mondadori la successiva collana "I romanzi polizieschi di Georges Simenon", che hanno la copertina fotografica come l'originale francese edito da Fayard, anche se pubblica solo 12 delle 19 inchieste scritte tra il 1931 e il 1934.
Simenon,
che in un primo tempo aveva abbandonato il suo celebre personaggio, lo
riprende nel 1936.
In
Italia, per leggere le prime inchieste ed alcune di quelle "nuove" bisognerà
attendere il 1954, la collana "Biblioteca economica Mondadori" (Bem) dove
Maigret riappare nel nr. 3. Il titolo originale era "Maigret et son mort",
ma - forse per segnalarne il ritorno ai lettori - diventa "Bentornato Maigret!".
I libri della collana, che durerà fino al 1956, costavano 200 lire (0,103
euro) e la copertina assume la veste grafica creata, per lo studio grafico
interno Mondadori, dall'olandese Sharff.
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Più
o meno la stessa veste ha una nuova collana Mondadori, "Il girasole", tra
il 1959 ed il 1960. Il prezzo di copertina, nel frattempo, è salito a 250
lire (0,129 euro).
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Maigret è ormai un best seller e Mondadori, nel 1962, lo rilancia nella collana "I romanzi di Simenon". La grafica è sempre di Sharff, il prezzo sale a 300 lire (0,155 euro). |
Il
primo Maigret disegnato in copertina si deve a Mario Tempesti, fumatore
di pipa, anche lui dello studio grafico interno Mondadori. La nuova collana,
"I libri del pavone", si esaurisce tra il 1964 e il 1965, con prezzo invariato.
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Il
prezzo rimane immutato anche nella serie successiva, "Le inchieste del
commissario Maigret", che diventa un quattordicinale Mondadori di grande
successo, non solo perché la collana è pressoché completa, ma anche per
lo straordinario impatto che offrono le copertine disegnate dal grande
Ferenc Pinter. Anche se Pinter
le definisce "le copertine brutte", preferendo quelle della successiva
edizione, più grafiche. I libri della collana, che probabilmente sono tuttora
i più diffusi nelle nostre librerie domestiche, si aprono senza rispettare
l'ordine cronologico
nel marzo 1966 col nr. 1. "Maigret e il ladro pigro" (Maigret et le voleur
parasseux - 1964), e chiudono col nr. 76 nel gennaio 1969 - col prezzo
di copertina passato a 350 lire (0,181 euro) - con "L'amico d'infanzia
di Maigret" (L'ami d'enfance de Maigret - 1968). Non sono pubblicati "Maigret
e il capellone imprudente" (Maigret et le tueur) e "Maigret e il commerciante
di vini" (Maigret et le marchand de vin), che Simenon scriverà solo nel
1970.
Curiosità
nelle copertine di Pinter di questa edizione, che svelano i gusti "pipeschi"
di Maigret secondo il suo disegnatore:
Nel
nr. 4 (Maigret si commuove) per la prima volta appare una ghiera d'argento
sulla pipa del commissario. La ghiera riapparirà nei nr. 9/14/43/50/55/70/74/76.
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Nel
nr. 18 (Maigret a New York) si nota nettamente il "white spot" Dunhill
sulla pipa del commissario. E' l'unica volta che apparirà. Pinter non ricorda
un motivo particolare, "l'ho disegnato involontariamente, forse perché
era la pipa che fumavo in quell'occasione".
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Nel
nr. 30 (Maigret e l'affittacamere) appare nella bocca del commissario una
pipa curva. Riapparirà in un'altra sola occasione, col nr. 75.
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In
nessuna copertina di Pinter, Maigret fuma una billiard chubby, una "maigrettona".
Pinter ne ha un paio, ma l'unico disegno di Maigret con la "maigrettona"
in bocca l'ha fatto esclusivamente per l'Mpc.
L'ultima
edizione Mondadori dedicata a Maigret è negli Oscar, dal 1969 al 1973.
Il prezzo è 600 lire (0,310 euro) e le copertine sono sempre di Pinter,
che esaurirà il suo lavoro per la casa di Segrate. Per Pinter queste sono
le copertine più belle, quelle che soddisfano maggiormente il suo gusto
grafico.
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Dopo
una lunga pausa - e innumerevoli ristampe - Maigret passa all'Adelphi,
che lo rivisita completamente, sia per le traduzioni, sia per l'impostazione
originale dei romanzi che ritrovano, in copertina, l'uso della fotografia
in bianco e nero.
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ezio rocchi balbi
mpcbuletin/nov2003